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  • Autore: SCOTTEX
  • Categoria: Racconti gay
UNA STRANA COPPIA - quarto tempo - Milano - Umbria Trasgressiva
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UNA STRANA COPPIA - quarto tempo - Milano - Umbria Trasgressiva

La cena, o meglio la conversazione, è stata un disastro completo. Come immaginavo, mia madre cercava di assecondare le mie scelte sessuali purchè fossero dettate dal volersi bene e dall'omestà reciproca, mio padre invece non voleva sentir ragioni e detestava la mia condotta di vita. Risultato: sono andati via a metà secondo (cotolette e patate al forno) e io e ********** ci siamo incazzati l'un l'altra, rimproverandoci a vicenda.
Lei perchè avevo rimandato i due appuntamenti di lavoro della serata, io perchè mi aveva costretto a fare sesso proprio mentre i miei stavano arrivando.
Siamo rimasti a battibeccare fino a mezzanotte, poi siamo andati a letto. E quella notte, siccome non riuscuvo a dormire per il nervoso, mi sono vendicato sfondando il suo buco del culo! Mentre la inculavo a pecorina, mi sono fermato più volte estraendo completamente il pene ancora dritto e unto, e con una mano le schiaffeggiavo i glutei sudati. Lei girava la testa più che poteva, guardandomi da sopra la spalla e restando a pecora.
- Mettiti sulla schiena...
Forse si sentiva in colpa e non ha esitato ad obbedire. Pensavoi a cosa fare col suo cazzo flaccido e con le sue balle che penzolavano sul buco del culo, poi li ho presi a coppa con una mano e ho liberato il passaggio. Mi sono alzato appoggiando le mie ginocchia sul letto, mi sono chinato per afferrarle le caviglie e ho trascinato le sue gambe all'indietro, sollevandole in modo che stessero sulle mie spalle. Era una posizione strana, ma mi permetteva un facile accesso al culo. Avevo il cazzo ancora rigido e non c'era bisogno di un'altra lubrificazione. Il suo ano sembrava il traforo del Monte Bianco.
La diversa angolazione provocava stimoli differenti e intensi, e l'ho penetrata con un nuovo ritmo più profondo, senza intervalli in e out, e senza concedermle il tempo per recuperare ad ogni spinta.
Lei faceva finta di impazzire, invece non vedeva l'ora di finire quella commedia. Ho cambiato ancora l'angolo delle spinte, roteando il cazzo forte e velocemente, quasi come se volessi farle male, ma fermandomi al momento giusto, forse immaginando di costringerla a urlare di gusto. Ha finto di gemere di piacere mentre io sentivo il mio uccello pulsare dentro il suo culo e scaricare una raffica di spruzzi, terminata con un grugnito animalesco e un ultimo schizzo di sborra calda. Siamo rimasti immobili per un po', aspettando che il mio uccello si sgonfiasse lentamente, poi abbiamo fatto la pace, ci siamo lavati e ci siamo addormentati abbracciandoci.

FINE

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